Domanda
Mio padre di anni 80 è appena stato sottoposto ad emicolectomia dx (neoplasia colon dx aveva provocato occlusione intestinale)presso la Clinica Chirurgica III^ di Padova. Durante l’operazione è stata riscontrata ma non rimossa una metastasi al fegato in corrispondenza del 4° segmento. La TAC successivamente eseguita ha confermato l’unicità di tale metastasi (formazione sostitutiva epatica, disomogeneamente ipodensa, con diametri massimi di circa 9×7 cm, coinvolge il 4° segmento, determinando lieve “bulging” del profilo viscerale, addossandosi strettamente al versante mediale della colecisti e alla fossa del legamento rotondo e rimanendo a stretto contatto della vena sovraepatica media; coesistenza di circoscritte aree necrotico-colliquative nel proprio contesto), ma nel contempo ha evidenziato anche due cisti del diametro di cm 1,5 al rene dx (una ad intenso “contrast enhancement”). Dapprima i chirurghi si sono orientati verso un’altra operazione per la resezione contemporanea della metastasi al fegato e delle due cisti, ma ora sembrano titubare perchè mio padre ha subito due anni fa un infarto miocardico in sede inferiore complicato da episodio lipotimico che ha richiesto l’impianto di pacemaker (al VD, FE 44%); quindi sembrano orientati verso solo la chemioterapia.
Secondo voi quale è la strategia migliore per combattere la malattia?
Certo di una Vs pronta risposta.
Distinti saluti.
Roby
Risposta
Difficile dare una risposta certa senza poter visitare il paziente. Certo è che l’intervento, soprattutto per la sede della lesione epatica (centrale, vicino ai vasi principali) non è agevole e, in considerazione della cardiopatia e dell’età, potenzialmente pericoloso. Il “solo” trattamento chemioterapico è una valida alternativa per le tre lesioni riscontrate ed anche per altre eventuali non visibili con gli attuali mezzi d’indagine. Si consigli con il suo oncologo.