Cancro Colon

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Glossario

Ecco un Glossario dei termini collegati all’oncologia gastrointestinale: contiene definizioni utili per capire il significato dei termini medici.

Morbo di Crohn

Il Morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che, a differenza della colite ulcerosa, può coinvolgere qualsiasi tratto del tubo digerente. La sua localizzazione più tipica è quella a carico dell’ultima porzione dell’intestino tenue, ma in una certa percentuale di casi può interessare esclusivamente il colon (colite di Crohn). In questi casi la localizzazione delle lesioni è in genere discontinua ed è limitata a brevi tratti di colon. In alcuni casi la colite di Crohn può invece essere estesa a tutto il colon, ponendo problemi di diagnosi differenziale con la colite ulcerosa.

Il processo infiammatorio nella Malattia di Crohn è tipicamente segmentario (presenza di tratti sani alternati a tratti di intestino malati) ed è caratterizzato da presenza di granulomi sotto lo spessore della parete e possibile evoluzione verso il restringimento del lume intestinale.

La colite di Crohn è clinicamente caratterizzata da dolore addominale e diarrea, mentre il sanguinamento rettale, tipico della colite ulcerosa, è infrequente. Nella Malattia di Crohn possono essere presenti fistole (spesso perianali) ed ascessi.

Colite Ulcerosa

E’ una malattia infiammatoria cronica che interessa il colon in alcune sue parti o nella sua interezza, la cui causa è ancora sconosciuta. Il processo infiammatorio, caratterizzato da erosioni ed ulcerazioni della mucosa del colon con tendenza al sanguinamento, interessa solitamente il retto e da qui si può estendere in modo continuo ad interessare altri segmenti del colon situati più in alto. In base alla sua estensione la colite ulcerosa può essere distinta in 3 forme principali: la colite ulcerosa distale (con interessamento del retto e del sigma), la colite ulcerosa sinistra (che si estende fino alla flessura sinistra) e la colite estesa (con estensione oltre la flessura sinistra fino a poter coinvolgere l’intero colon). Da un punto di vista clinico il sintomo cardine della colite ulcerosa è rappresentato dalla diarrea muco-ematica, eventualmente associata a tenesmo e dolori addominali. Generalmente il decorso clinico delle Malattie Infiammatorie Croniche intestinali (Colite ulcerosa e Malattia di Crohn) è caratterizzato dall’alternanza di periodi di remissione clinica e di periodi di acuzie. Più raramente la malattia si mantiene cronicamente attiva o in stato di remissione stabile.

Grosso intestino

E’ la porzione terminale dell’intestino, che origina al termine dell’intestino tenue, con il quale comunica attraverso la valvola ileo-ciecale, e che sbocca all’esterno attraverso il canale anale. Viene così definito per le dimensioni maggiori del calibro rispetto all’intestino tenue. La lunghezza del grosso intestino è estremamente variabile, di solito tra 120 e 150 cm, mentre il diametro decresce dalla sua porzione iniziale (cieco) a quella terminale (canale anale). Nel grosso intestino si riconoscono alcune porzioni che, procedendo verso il canale anale, sono rappresentate da: cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma e retto. Tra colon ascendente e trasverso e tra questo ed il colon discendente il viscere forma due grosse curvature dette flessure (rispettivamente destra, epatica, e sinistra, esplemica).

A livello del grosso intestino non avvengono più fenomeni di digestione e di assorbimento di nutrienti. Il suo compito principale è quello di assorbire acqua e sali minerali dal contenuto intestinale. Inoltre si comporta da “serbatoio” per le feci e, attraverso la sua motilità, ne permette l’espulsione all’esterno attraverso la defecazione. La sua funzione è anche quella di ospitare la flora intestinale, fondamentale per la produzione di alcune vitamine (es. vitamina K) e per la regolazione del nostro sistema immunitario.

Polipo

Per polipo si intende una qualsiasi neoformazione che sporge nel lume intestinale. In base alla conformazione si dividono in peduncolati, se si continuano con la parete intestinale attraverso una porzione cilindrica ed allungata detta peduncolo, o sessili, se hanno una larga base d’impianto.

Il polipo può essere costituito da una lesione malformativa, da un processo infiammatorio o da una lesione neoplastica (benigna o maligna).

Polipo adenomatoso

E’ costituito dalla proliferazione abnorme delle strutture ghiandolari della mucosa del colon. Il polipo adenomatoso, che rappresenta il più frequente tumore benigno del grosso intestino, ha una certa tendenza alla trasformazione maligna. Di fatto si ritiene che la maggioranza dei carcinomi del colon-retto origini dalla degenerazione di polipi adenomatosi. Non tutti i polipi adenomatosi però si trasformano in cancro ed il tempo di trasformazione è comunque lungo (almeno 10 anni).

Polipectomia endoscopica

Consiste nella asportazione di un polipo gastro-intestinale mediante esame endoscopico. Attraverso un apposito canale dell’endoscopio si fa penetrare nel lume intestinale un filo metallico con un’ansa alla sua estremità, con la quale si può stringere, a mo’ di cappio, la base del polipo. Quindi attraverso l’ansa viene fatta passare corrente elettrica che permette la sezione della base d’impianto del polipo, provvedendo nel contempo alla sua coagulazione. La manovra è del tutto indolore e solo raramente può portare a complicanze (emorragia, perforazione).

Rettorragia

Emissione di sangue rosso vivo dal retto, da solo o frammisto a feci. Solitamente è l’effetto di un sanguinamento che avviene a livello del grosso intestino, sia a causa di una patologia benigna (diverticoli, malattie infiammatorie, emorroidi, ecc) che di una patologia neoplastica (carcinomi colo-rettali).

Tenesmo

Sensazione dolorosa, tipo spasmo, a livello dello sfintere anale, associato a stimolo all’evacuazione anche senza emissione di materiale fecale. E’ di solito espressione di un processo di irritazione ( di tipo infiammatorio o neoplastico) dell’ampolla rettale.

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