Domanda
Vorrei finalmente togliermi una curiosità in merito alla colonscopia che nessuno è fin’ora riuscito a chiarire.
Tutti dicono sempre che la colonscopia pur essendo un importante esame diagnostico va prescritta solo in caso di reale necessità dal momento che è pur sempre un esame invasivo.
Vorrei capire il perchè di questa cautela legata alla “invasività ” del test.
Quali sono i rischi o pericoli di un esame invasivo?
Ho infatti la sensazione che questa cautela non sia solo uno scrupolo dei medici che vogliono evitare quando possibile un esame “sgradevole” ai loro pazienti, ma sia comunque legata a qualche tipo di “controindicazione”.
Anche voi in numerose risposte date ad altre domande avete alimentato in me questo dubbio e lo stesso sito dell’ airc (ricerca sul cancro) sostiene che esista una corrente di pensiero tra i medici per cui il rapporto tra rischi e benefici della colonscopia sia a volte troppo alto.
Vorrei finalmente capire quali sono questi rischi, e perchè l’invasività dell’esame desta tante preoccupazioni perfino negli addetti ai lavori.
Grazie.
Gigi
Risposta
La ringrazio per avermi posto questa domanda perché è bene fare chiarezza sull’argomento.
la colonscopia è un esame diagnostico o terapeutico cosiddetto “invasivo” poiché la sua esecuzione prevede l’ingresso di una sonda all’interno dell’organismo. nel caso della colonscopia si esplora un viscere cavo (il colon) e il passaggio dell’endoscopio avviene attraverso un orifizio naturale (l’ano). tuttavia, la necessità di immettere aria nel colon ed il fatto che questo sia di regola piuttosto tortuoso rende l’esame leggermente fastidioso. per tale motivo la colonscopia viene eseguita molto spesso in sedazione (una leggera anestesia) mediante la somministrazione di alcuni farmaci. prima dell’esame, inoltre, il colon va completamente ripulito dai residui fecali mediante un lavaggio intestinale che può essere eseguito mediante l’ingestione di sostanze diverse, di solito non del tutto gradevoli.
come tutte le metodiche invasive la colonscopia presenta una certa percentuale di complicanze, in questo caso legate alla sedazione o all’esame in sè (es.: perforazione del colon, emorragie a seguito di biopsie, ecc.), che si verificano molto raramente e che sono risolvibili nella quasi totalità dei casi.
nonostante questo esame sia quello più sensibile tra quelli a nostra disposizione per lo screening, va comunque considerata anche la possibilità di non riuscire ad identificare durante l’esame fino al 12% di polipi o altre lesioni di dimensioni inferiori ad 1 cm.
infine, la colonscopia è un esame notevolmente costoso per il ssn, visto che necessita di ambienti idonei, di adeguato personale medico e paramedico specializzato, di strumenti e accessori altamente tecnologici e di complesse procedure di disinfezione degli strumenti in apposite macchine sterilizzatrici.
per tutti i suddetti motivi il medico generalmente consiglia al paziente di eseguire la colonscopia soltanto se ve ne è necessità. a tale scopo esistono delle linee guida nazionali ed internazionali emanate dalle varie società scientifiche.
spero di esserle stato utile.
cordiali saluti