Domanda
Lo scorso dicembre a mio padre è stato diagnosticato un carcinoma del colon traverso.
Ci hanno spiegato che si trattava di un “polipo” operabile, senza necessità di ricorrere al “sacchetto”.
Mio padre è stato ricoverato in ospedale il 9 gennaio u.s., preparato per 3 volte all’operazione poi rimandata per vari motivi ed infine operato il 24/01. Nel corso di questi 15 gg di attesa ha cominciato ad accusare dei dolori sempre più forti all’addome. L’operazione comunque è risultata ben riuscita, con completa asportazione della massa (che intanto, però, si era infettata con conseguente fuoriuscita di pus). Nessuna metastasi, pospettive di vita normali, doveva solamente sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia puramente preventiva.
Mio padre dopo la prima chemio ha cominciato a stare evidentemente male, dimagrimento, debolezza e stitichezza. E’ stato ricoverato nuovamente e dopo 7 gg. dal ricovero, circa 1 mese fà è deceduto a causa di una peritonite conseguente, penso, all’immissione di una sonda utilizzata per favorire l’evacuazione. Diagnosi finale: tumore in avanzatissimo stato, l’intestino era diventato quasi completamente “liscio”, numerose metastasi avevano attaccato altri organi.
Mi chiedo se è possibile tutto questo in così poco tempo o se magari questo ritardo nell’operazione può aver fatto degenerare una situazione già compromessa.
Ringrazio anticipatamente.
Elena 66
Risposta
Questo è un caso specifico per cui una risposta sarebbe assolutamente presuntiva in assenza di elementi certi di valutazione