Domanda
Gentili Dottori,
ho 45 anni e da 16 mesi ormai soffro di disturbi tali per cui i vari medici consultati non riescono a farmi una diagnosi. Si trattava inizialmente di dolenzia nella regione pelvica e di senso di peso e pressione sulla vescica, per cui ho pensato a problemi di natura ginecologica e mi sono dunque rivolta al ginecologo, che mi ha prescritto tutti gli accertamenti possibili, anche i più invasivi, biopsia compresa, che hanno dato tutti esito negativo. Dopo qulache mese ho cominciato ad avvertire anche un senso di fastidio e tensione muscolare nella regione anale. Improvvisamente lo scorso maggio l’intera sintomatologia è scomparsa e per tre mesi non ho più avvertito alcunchè. Altrettanto improvvisamente i sintomi sono ricomparsi a metà agosto e da allora non mi hanno più abbandonato. Non si tratta di dolori lancinanti, ma lo stillicidio mi sta rendendo la vita francamente poco desiderabile. In tutta questa vicenda l’unica positività era stata la presenza di micoplasmi in occasione di un tampone vaginale. Ripetuto il tampone altre 3 volte tuttavia il batterio non risultava più presente. Recentemente il mio medico curante, frustrato a sua volta per non sapere più dove indirizzarmi, mi ha prescritto una gamma completa di esami del sangue per monitorare la funzionalità dei più svariati organi e, alla luce dell’esito, mi dice che il mio è il quadro di una persona sana. Nel mese di aprile 2003 mi ero sottoposta a colonscopia a scopo preventivo per un rischio dovuto a familiarità (mamma operata per tumore al colon con esito felice nel 2002 all’età di 72 anni, nonna materna deceduta a 67 anni per la stessa patologia, zia paterna deceduta a 49 anni per tumore intestinale). In quell’occasione mi è stato asportato un polipo sessile di 3mm a 10 cm dalla rima anale. L’istologia è stata favorevole e la ripetizione della colonscopia mi è stata consigliata a 5 anni. A tutt’oggi la mia funzionalità intestinale è sostanzialmente regolare. Vi chiedo se ritenete che debba tornare ad indagare su questo versante. Preciso che sono un tipo nervoso e che durante il lungo calvario ho tentato anche trattamenti alternatvi (reiki, ipnosi), che sembrano avermi dato talvolta giovamento, ma per tempi purtroppo molto brevi.
Ringrazio infinitamente per l’attenzione e resto in attesa di un parere.
Cordialmente
Roberta
roberta
Risposta
Potrebbe avere una seplice ragade o un piccolo prolasso: mi creda non si può fare diagnosi a distenza se non con la telemedicina, noi possiamo rispondere a quesiti di carattere generale. S lo ritiene si faccia visitare in un centro segnalato in mappa del sito/centri