Domanda
Spett.le Comitato
Mi scuso anticipatamente se non sarò sintetico.
Lo scorso 8 dicembre sono stato operato d’urgenza per un’occlusione intestinale da neoplasia stenosante e parenchimatosa. Ho subito la resezione anteriormente di un pezzo del sigma lungo 25 cm (colonostomia temporanea sn con intervento di Hartmann), l’asportazione di due linfonodi del sigma e l’asportazione del peritoneo.
La neoplasia, di colore grigiastro, localizzata sulla mucosa del colon discendente si estendeva per 4 cm nel maggior diametro e giungeva a cm 8 ad uno dei margini chirurgici. All’esame istologico corrispondeva ad un adenocarcinoma moderatamete differenziato del colon (G2, stadio C di Dukes, pT4 pN2 V1 V2 pM1), ulcerato e infiltrante la parete colica a tutto spessore fino alla superficie sierosa in un’area dove mostrava alterazioni regressive.
Per tutta la sua lunghezza il pezzo operatorio era rivestito da tessuto adiposo contenente due linfonodi. Nell’adipe periviscerale vi erano metastasi intraaipose microscopiche, una metastasi intraadiposa macroscopica e 11 metastasi linfonodali su 27 linfonodi reperiti.
All’esame macroscopico, un frammento di tessuto adiposo di peritoneo vescicale di 2 cm nel maggior diametro presentava un colorito giallo-rossastro. In sezione tale frammento mostrava un nodulo biancastro di cm 0,7 nel maggior diametro. Lo stesso tessuto di cm 2 nel maggior diametro, inviato come frammento di peritoneo prevescicale, a livello istologico corrispondeva a un frammento di tessuto adiposo con una metastasi di adenocarcinoma compatibile con primitività colica.
Da una recente TAC al torace e all’addome effettuata 26 gg dopo la colostomia con tecnica spirale multistrato prima e dopo somminstrazione di mdc per via endovenosa risulta un’immagine nodulare di pochi millimetri nel segmento anterire del lobo polmonare superiore sn e una voluminosa lesione focale ipodensa e disomogenea in corrispondenza del lobo epatico sn del diametro di circa 8 cm. Tale lesione presenta piccole calcifcazioni centrali al livello del II e parte del III segmento parenchimale. Il quadro è compatibile con localizzazione secondaria epatica.
In corrispondenza del tessuto adiposo peritoneale la TAC ha evidenziato anteriormente alle anse digiunali a sn cranialmente alla sede della ileostomia cutanea la presenza di un piccolo nodulo di circa 7 mm di non univoca interpretazione (piccolo linfonodo? nodulo omentale?)
Al livello del moncone rettale è presente materiale a densità molto elevata (mezzo di contrasto?)
che in parte ostacola la valutazione della sede del pregresso intervento chirurgico. In sede paraortica bilaterale, pericecale, mesenterica e lungo la catena iliaca interna di dx inoltre sono apprezzabili piccoli linfonodi con diametro non superiore a 1 cm.
L’esame immunometrico post operatorio a 5 e 22 gg dall’operazione mostra la seguente alterazione di valori:
CEA: 7.8 10.6
CA19 9: 4.69 5.86
CA15 3: — 12.9
Data la serietà del caso mi è stato consigliato di rivolgermi a un centro specializzato. L’urgenza operatoria al primo ricovero e la mancanza di adeguate apparecchiature diagnostiche nella struttura ricoverante hanno impedito l’acquisizione di una esaustiva documentazione diagnostica pre-operatoria che potesse ottimizzare l’intervento e agevolare un raffronto con il quadro clinico attuale in chiave prognostica e di decorso della malattia. Oltre la TAC (cmdc) un’ecografia effettuata 2 gg prima dell’operazione era l’unico esame di una certa penetranza visiva in mio possesso che tuttavia si limitava a rilevare la presenza di una falda fluida in sede solttoepatica e perisplenica con modica epatomegalia ad ecostruttura finemente addensata.
Compatibilmente al quadro esposto chiedo:
– Cosa dovrò attendermi in termini di decorso della malattia? Dovrò affrontare interventi importanti oltre alla chemioterapia?
– Pur essendo consapevole di non aver intrapreso particolari azioni preventive trovo singolare che a seguito di un’appendicectomia eseguita d’urgenza nel 1996 presso la stessa struttura ospedaliera non sia stato sottoposto ad un approfondito esame dell’addome. Cosa ne pensa?
– Attualmente le mie condizioni di salute sono buone. Non accuso particolari problemi a parte piccoli impedimenti annessi alla resezione addominale e allo stoma. Dopo l’intervento ho avuto un disturbo erettile risolto con l’assunzione temporanea di uno stimolante. Resta tutt’ora irrisolto un problema di aneiaculazione con sensazione di retroazione del liquido seminale al livello della base del pene nella
fase di orgasmo con arresto del plateau in fase avanzata. Crede si tratti di una disfunzione transitoria? Cosa mi consiglia?
Ringrazio anticopatamente
Sinceri Saluti
Giamp
Meglio
Risposta
L’unico consigli possibile rimane quello di rivolgersi a un centro specializzato; soltanto la valutazione diretta di tutta la documentazione può consentire di stabilire un piano terapeutico adeguato. anche il problema urologico va sicuramente rivalutato in ambito specialistico. l’esecuzione della colnoscopia non è eseguita di routine prima o dopo un intervento di appendicectomia perchè non vi è motivo di pensare ad associazioni fra la appendicite e le malattie del colon e comunque non è dwetto che nel 1996 sarebbe stata in grado di riscontrare qualcosa
L-carnitina aiuta davvero durante il processo di dimagrimento, oppure e’ solo pubblicita’ di grandi aziende farmaceutiche, che cercano di approfittare degli ingenui?…
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