Domanda
Ho subito intervento chirurgico per adenocarcinoma al sigma-retto classificato G2 stadio T3N2M0 (4 linfonodi su 13 erano sedi di metastasi) estremità indenni da infiltrazioni. Gli esami preoperatori davano il CEA a 9,77 (metodo CMIA) ed il CA 19-19 a 3 (metodo ECL). Ho effettuato 8 cicli di chemio con oxaliplatino e fluorouracile, al termine della terapia il CEA era a 2,30 (clemilunescenza diretta)ed il CA 19-9 era a 18 (ECLIA).
Ai successivi controlli effettuati a settembre 2005 e gennaio 2006 la TAC addome torace era negativa, ma in entranbi i controlli il CEA era salito a 4,9 ed il CA 19-9 era 18 a settembre e 14 a gennaio(markerFIA).
Il mio oncologo non ha dato peso ai più che raddoppiati valori CEA rispetto a quelli che avevo alla fine della chemio ed ha fissato il prossimo controllo a giugno.
Io sono molto preoccupato, ed ho molti dubbi, non vorrei che il mio oncologo avesse sottovalutato la variazione del CEA e ci fosse già una recidiva in atto.
Per favore aiutatemi a capire, la mia preoccupazione è causata dalla paura o ha fondati motivi?
Nel caso ci siano fondati motivi, quali ulteriori accertamenti fare? Devo rivolgermi ad un altro oncologo?.
N.B.-Per una migliore valutazione tengo a precisare che non sono fumatore ma che ho da diverso tempo piccole formazioni cistiche alla tiroide al fegato ed al surrene dimensionalmente stabili.
Inoltre dalle analisi fatte risulta una microcitosi:
emazie 6450000 val.globulare medio 68 sideremia 27
(durante la chemio ho fatto dei fattori di crescita per glubuli rossi e bianchi).
Ringrazio anticipatamente
Marco
Marco
Risposta
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