Domanda
Leggendo le domande poste dai visitatori del sito ho scorto alcuni casi che contrastano con ciò che viene detto riguardo la prevenzione del cancro del colon.
Non sono rari purtroppo i casi di persone molto giovani che sottopongono alla vostra attenzione casi che sembrano già disperati.
Tra le domande si scorgono persone sotto i 40 anni che riportano casi di cancro al colon in fase già terminale.
A giudicare dalle tempistiche di sviluppo della malattia una persona di 40 anni con cancro al colon in stadio molto avanzato deve aver sviluppato la malattia in età molto giovane.
Questo contrasta con le regole per la prevenzione che in assenza di sintomi o familiarità non invitano i trentenni ad effettuare test di screening.
D’altro canto chiunque può avere polipi al colon e non saperlo senza effettuare colonscopie.
Qual’è il vostro pensiero riguardo i mancati controlli preventivi per questi sfortunati pazienti che a 38 anni dichiarano di avere pochi mesi di vita?
Grazie
Stefano
Risposta
Lo screening viene proposto quando il vantaggio che ne deriva è proporziato ai rischi ed ai costi. la prevalenza del cancro del colon aumenta ai 50 anni ed è a questa età che lo creening viene proposto nella convinzione che i rischi siano di molto inferiori ai benefici. ciò non toglie che non ci possano essere soggetti il cui rischio è elevato in età più giovane: in linea di massima si tratta di coloro che hanno altre neoplasie dni familiari di primo grado. in questo caso si dve applicare uno schema diverso e cioè l’inizio dello screening deve avvenire 10-15 anni prima dell’età di comparsa della neoplasia nel familiare affetto più giovane