Domanda
Ho 23 anni e da circa un anno soffro di disturbi vari a livello addominale: i più persistenti sono un senso di peso nella zona destra del pube (al di sopra del testicolo), gonfiore alla pancia e crampi sempre nella parte bassa della pancia (grosso modo da sotto l’ombelico fino al retto). Il mio medico curante, dopo palpazioni e una radiografia dell’apparato digerente (pasto opaco) da cui è risultato tutto nella norma ("canalizzazione intestinale controllata fino al retto senza evidenza di grossolane alterazioni") mi ha diagnosticato colon irritabile e punte d’ernia inguinale determinate anche da una certa rilassatezza muscolare della parete addominale. Mi capita anche di ispezionarmi il retto con un dito e ultimamente ho notato che la zona (credo si tratti dell’ampolla rettale) risulta piuttosto stretta ed è difficile seguire il canale, come se i tessuti circostanti fossero gonfi o qualcosa del genere… Sinceramente questo mi ha spaventato molto. Non ho mai avuto perdite spontanee di sangue ma solo alcuni periodi di stipsi e diarrea.
Sono un tipo fortemente ansioso e tendo a controllare molto anche ogni più piccolo sintomo, volevo quindi sapere da voi se in base al quadro che vi ho esposto devo preoccuparmi e se dovrei richiedere al mio medico esami più specifici, o se magari potrebbe trattarsi anche di patologie prostatiche… Nella mia famiglia comunque non ci sono mai stati casi di tumore intestinale né prostatico. Mi spaventa soprattutto la condizione di rigonfiamento interno del retto, e a questo proposito vorrei anche chiedervi se praticare sesso anale passivo può provocare problemi al colon-retto o se addirittura può favorire la comparsa di polipi o altre malformazioni…
Scusate le tante domande e la prolissità, ma la paura è tanta e volevo darvi il maggior numero di informazioni possibile! Grazie
Claudio
Risposta
Rapporti sessuali anali possono dare delle lesioni anorettale oltre che trasmettere, se i rapporti non sono protetti, malattie infettive. Le consiglio di parlare apertamente dei suoi problemi con il medico curante che potrà valutare la situazione e prescriverle gli esami necessari.