Domanda
Mio marito a gennaio 2005 ha subito intervento chirurgico radicale per adenocarcinoma del giunto sigma retto non affiorante la sierosa.
L’esame istologico refertava: adenocarcinoma mediamente differenziato con foci necrosi ed aere di ascessualizzazione. La neplasia ha margini di accrescimento infiltrativi, mostra focolai infiltrati flogistici cronici intra e peritumorale ed infiltra la parete colica a tutto spessore ed il tessuto adiposo periviscerale.Margini della sezione indenni da infiltrazione neoplastica. N.4 linfonodi su 13 sono sedi di metastasi,il più grande dei quali cm.0,6.
Mio marito ha effettuato da febbraio a giugno 2005 n.8 cicli di chemioterapia con oxaliplatino e fluorouracile e i controlli successivi effettuati a settembre 2005 e gennaio 2006 non hanno evidenziato recidive.
Sono comunque molto preoccupata poichè credo che il pericolo di recidive per mio marito sia molto elevato e sono pertanto a chiederVi:
1) che aggressità ha, quanto è avvanzato e che evoluzione può avere il tumore di mio marito?
2) che probabilità di sopravvivenza a 5 anni o di eventuale guarigione lo aspettano?
3) ci sono eventuali ulteriori terapie integrative o alternative che potrebbe fare per allontanare il pericolo di recidive?
Ringrazio anticapamente
Marconi Elvezia
Risposta
Lo stadio di suo marito era al momento dell’intervento già avanzato (su tre stadi da a a c, lui è classificabile in stadio c). la chemioterapia vviamente riduce ma non annulla le possibilità di recidive e/o metastasi. e’ difficile inquesta sede porre indicazioni prognostiche e/o di sopravvivenza; si affidi al suo oncologo.
si ricordi di consigliare ai familiari lo screenong mediante colonscopia.