Domanda
Qualche mese fa mia mamma (65 anni) ha cominciato ad avvertire segni di stitichezza… il medico curante gli ha allora prescritto una piccola curetta che però non ha risolto il problema..
Dopo un po’ ha riferito all’epatologo che la tiene in cura (dato che mia
mamma ha un’epatite causata da trasfusioni avute in passato) la cosa..
questi gli ha dato un’altra curetta che sembrava aver risolto il problema…
Tre settimane fa ha cominciato a riavvertire i sintomi fino a quando un
giorno è “andata” a diarrea misto a sangue… Impaurita ha fatto le analisi
del sangue (dalle quali è risultata un anemia) ed è tornata dall’epatologo
preoccupata che potesse essere qualcosa al fegato… questi dopo averla
visitata gli ha ordinato urgentemente una retto-colonscopia.. Quest’ultima ha
evidenziato: una vasta formazione vegetante infiltrante la parete a
manicotto situata a 30 cm (cioè nel sigma) dalla rima anale… Il referto
della bioscopia è poi stato il seguente: frammenti di mucosa intestinale 2
dei quali parzialmente infiltrati da zaffi adenocarcinomatosi a media
differenziazione… Al che abbiamo capito di cosa si trattava… a questo
punto il suo epatologo gli ha fatto fare in day hospital tutti gli
accertamenti per capire a che stadio fosse la malattia.. ma a quanto pare
dalla cartella clinica finale, sembra stii in uno stadio iniziale, dato che
ad esempio la tac non ha evidenziato lesioni focali al fegato ne
interessamenti linfonodari… poi il medico ci ha consigliato di rivolgerci
ad un suo collega chirurgo per l’asportazione del tratto intestinale sede
del carcinoma… Ieri siamo stati da costui il quale ci ha assicurato sulla
riuscita dell’intervento.. Ora le domande che voglio rivolgervi sono queste:
1) Basta un chirurgo (che da quanto ho letto è un ordinario di chirurgia
generale) o serve un chirurgo specializzato in chirurgia dell’intestino??
2) Possibilità che tale malattia resti solo un brutto ricordo??
3) Il chirurgo ha detto che farà l’intervento in laparoscopia… come è tale
tecnica? Più o meno sicura della tecnica tradizionale??
4) Nel dopo intervento mia madre avrà bisogno di altre cure (tipo chemio e
radio) o no dato che tale carcinoma da quanto sembra è localizzato??
5) Non capisco alcune cose: prima ci dicevano che dall’esame bioptico si sarebbe capito tutto sullo stadio.. poi ci hanno detto che ci voleva la tac, ora ci hanno fatto capire che la terapia di dopo sarà decisa dopo l’esame istologico sul pezzo di colon asportato… insomma anche se dalla tac non sono risultati linfonodi “invasi” potrbbe risultare dopo??
6) Ho sentito che spesso se non riescono a legare i due tratti intestinali mettono la cosiddetta borsetta esterna.. dato che l’intervento verrà fatto in laparoscopia, è possibile che il chirurgo abbia escluso a priori tale possibilità o non c’entra niente?
Scusate per le tante domande, ma sono un figlio molto preoccupato
Grazie in anticipo per le risposte
niko73
Risposta
Le hanno fornito informazioni esatte. sarà l’esame istologico a stabilire la necessità di chemiotarapia adiuvante. Il chirurgo va giudicato dalla sua bravura, dall’esperienza, dai risultati che ottiene e dalla sua cultura oncologica: dai quesiti che pone devo dedurre che è in ottime mani.