Domanda
Salve,
ho 37 anni, non ho mai avuto problemi in passato di ricovero o malattie di alcun genere.
Buongiorno, mi permetto di scrivervi nella speranza possiate darmi qualche utile informazione.
Da circa un mese ho iniziato ad accusare, accompagnato a forte indolenzimento (per breve periodo) della zona del coccige, di un dolore all’ano nonchè una spiacevole sensazione di pesantezza nella stessa zona. Ho sempre defecato e urinato regolarmente, senza dolori o sforzi o, ancora, sanguinamenti, almeno evidenti.
Una iniziale anoscopia non ha evidenziato problemi alle emorroidi, bensì una erosione della mucosa rettale. Su consiglio del proctologo ho quindi effettuato una colonscopia, con esame istologico, a seguito della quale, pur in costanza – sia pure minore rispetto ai primi giorni – del fastidio al retto, è stato evidenziato, cito testualmente, quanto segue: “Esame eseguito fino al ceco. La valvola ileocecale appare iperemica e finemente granulomatosa (Biopsia). Nulla altro di patlogico da rilevare”.
Sono in attesa della risposta in merito alla biopsia, ma il medico che ha effettuato la colonscopia, ha consigliato di eseguire un emocromo, Ves, PCR, Protidogramma, sangue occulto nelle feci (3 campioni).
Gradirei sapere da voi se, secondo la vostra esperienza, il quadro è definibile normale o preoccupante.
Sto prendendo da circa tre settimane una compressa al giorno (che il medico che mi ha fatto la colonscopia mi ha detto equivalere a zero) di Asacol 800mg per via orale.
Inoltre, avendo evidenziato un indolenzimento nei giorni scorsi alla zona del coccige, mi è stato anche consigliato di fare una rediografia proprio in quella zona.
Non avendo la colonscopia evidenziato alun problema nella zona rettale, il fastidio potrebbe essere causato da una infiammazione dell’osso?
Grazie ancora per le eventuali risposte.
Alessandro
Risposta
L’ipotesi più plausibile che possa correlare l’erosione rettale con l’aspetto iperemico della valvola ileo-cecale è quello di una sospetta malattia infiammatoria intestinale. ciò spiega la terapia che le è stata consigliata. in ogni caso è fondamentale valutare la diagnosi istologica ed i risultati degli esami ematochimici che le sono stati richiesti.