Domanda
Gentili Dottori, in riferimento alla Vostra risposta del 24/08/2005 “domanda: Papilla di Vater”�, Vi fornisco altri elementi che spero possano essere sufficienti per una valutazione prognostica.
Vi riassumo la storia di mia madre: mia madre è stata sottoposta due mesi fa ad intervento chirurgico di cefaloduodenopancreasectomia, digiunostomia nutrizionale. Le era stato diagnosticato un adenocarcinoma della papilla di Vater condizionante ittero.
La diagnosi istopatologica è stata la seguente: “adenocarcinoma scarsamente differenziato della papilla di Vater, con aspetti mucinosi, con estesa invasione vascolare e neurale peritumorale, infiltrante lo sfintere di Oddi e focalmente la tonaca sottomucosa. Margini, parenchima pancreatico e tessuti molli peripancreatici esenti da infiltrazione neoplastica, con flogosi cronica attiva ed erosiva della parete e periviscerite fibrino-leucocitaria del margine prossimale. Metastasi linfonodale di carcinoma a un linfonodo peripancreatico posteriore. Istiocitosi dei seni nei rimanenti 17 linfonodi esaminati. Colecisti: colesterosi”…
L’operazione è andata bene ma i medici ci hanno consigliato un consulto oncologico per un eventuale trattamento chemioterapeutico dato che dall’esame istologico è risultato:
“….Stadiazione pT2,pN1,G3 “.
La mia domanda è la seguente: visto la complessità dell’ operazione, secondo la Vostra esperienza, che possibilità ha mia madre di sopravvivere a lungo termine? E’ possibile che guarisca totalamente? Ringrazio anticipatamente
meri
Risposta
Gentile signora,
concordo con il consulto oncologico. il tumore della papilla di vater, per la possibilità di una diagnosi più precoce, in genere ha una miglior prognosi rispetto alle neoplasie del pancreas
cordiali saluti
il comitato scientifico