Domanda
Grazie per l’attenzione, vi ho già scritto nei mesi scorsi, mia mamma nel luglio scorso gli è stato diagnosticato un tumore al colon, il 17 luglio è stata sottoposta ad intervento chirurgico che si è perfezionato con il confezionamento di un ano pretenaturale poichè presentava metastasi a distanza e con una diagnosi di 30 giorni di vita come certificata dal chirurgo che ha condotto l’intervento. Dopo forti sollecitudini siamo riusciti a farle fare la chemioterapia all’ospedale di Reggio Calabria ciclo “folfiri”.
I cicli sono terminati a marzo, mia mamma sta bene, la chemio non ha portato effetti collaterali. Il 18 marzo ha effettuato una tac con mdc con il seguente referto:
– torace: aumento della tiroide, alcuni linfonodi del diam. max di 10mm (nelle precedenti tac erano prima 20mm e poi 15mm) sono presenti nella loggia del barety ed a livello della riflessione aortopolmonare. Persiste ispessimento della parete bronchiale di dx. Non alterazioni densitometriche focali a carico di entrambi i parenchimi polmonari.
– addome: non alterazioni all’addome superiore, nulla carico della vescica e dell’utero, non linfoadenomegalie addominali.
I marcatori tumorali sono: CEA 3,9 all’inizio 29,5- CA 15,7 prima 16,8.
Un ulteriore tac è stata effettuata a maggio con analogo referto, nello stesso mese è stata fatta una colonscopia per verificare il tumore primitivo, il quale è sempre a 18-19 cm dall’ano, ma è aumentato di volume.
A seguito di ciò Le chiedo un consiglio, cioè la chemio dev’essere continuata? Il nuovo farmaco può servire? Desidererei un consiglio.
santo
Risposta
Credo che sia stata una buona risposta alla chemioterapia e che a questo punto la cosa più saggia sia quella di osservare l’evoluzione della malattia. solo in caso di chiara evidenza di ripresa della malattia tumorale può essere utile riprendere il trattamento chemioterapico.