Domanda
Mi scuso per la precedente mail inviata (che fa riferimento all’Ospedale nel quale mio padre è in cura).
Vi rimando il messaggio corretto.
Sono una figlia preoccupatissima…
In data 26 novembre 2004 mio padre (anni 61) è stato sottoposto ad un intervento di emilectomia destra presso una struttura ospedaliera milanese.
L’intervento è stato programmato a seguito di dolori addominali molto forti; è stata eseguita una colonscopia che ha rivelato la presenza di un “adenoma villoso di cm. 4 con displasia ad alto livello dell’epitelio e presenza di cellule ad anello con castone”.
Nel giro di 2 settimane si è sottoposto all’intervento di emilectomia destra in laparoscopia, previa ecografia addominale e rx toracica, che hanno escluso la presenza di secondarismi.
Il decorso postoperatorio si è rivelato regolare e gli è stata prescritta per 20 giorni una dieta povera di scorie (che al momento sta ancora seguendo).
Pochi giorni fa abbiamo avuto l’esito dell’esame istologico del pezzo operatorio che di seguito Vi trascrivo integralmente: “DESCRIZIONE MACROSCOPICA”: Emilectomia destra con segmento di ansa ileale di 5 cm. di lunghezza, segmento di grosso intestino di 11 cm. di lunghezza costituito da cieco ed ascendente, appendice ciecale di 5, 2 cm. di lunghezza. All’apertura a 8 cm. dal margine di resezione colico e a 4 cm. dal margine di resezione ileale si reperta neoformazione vegetante biancastra del diametro di cm. 4; la neoplasia appare infiltrare la parete del viscere a tutto spessore fino al margine di scollamento sui tessuti molli (indicato in china). Dal tessuto adiposo periviscerale si isolano n. linfonodi. A1) margine di resezione sull’ileo. A2) margine di resezione colico. A3. Appendice ciecale. A4 – A7 Neoplasia in rapporti con sierosa e margine di scollamento sui molli posteriori. A8 – A15) linfonodi mesocolici. (NR).
DIAGNOSI:
Adenocarcinoma mucinoso in adenoma tubulo – villoso, scarsamente differenziato e con componente a cellule ad anello con castone (G.3 su 4 sec. WHO), infiltrante la parete del viscere a tutto spessore, la sottosierosa, ed il tessuto fibro – adiposo periviscerale; si osserva invasione vascolare peri – tumorale linfatica e non venosa; margini di resezione chirurgica, prossimale e distale e sui tessuti molli posteriori, indenni da neoplasia; appendice ciecale con discreta flogosi non attiva; metastasi lifonodale massiva di adenocarcinoma mucinoso in uno su 34 linfonodi meso – colici; colon destro.
Stadio pT3 G.3 pN1; C.2 sec. Astler e Coller
Vorrei sapere:
1. se l’intervento eseguito appare corretto
2. le possibilità di guarigione e di sopravvivenza (con un trattamento di chemioterapia) di un tumore a questo stadio
3. la possibilità di metastasi ad altri organi e recidive
4. la necessità di eseguire una TAC : vorrei sapere se eco addominale ed rx torace, eseguiti prima dell’intervento sono attendibili nell’escludere, come ha fatto il chirurgo, metastasi ad altri organi (fegato in particolare).
5. il primo appuntamento con l’oncologo è fissato al 10 di gennaio: è necessario anticipare?
Grazie mille ed auguri di buone feste
“Asia “
asia
Risposta
Credo sia necessario affidarsi all’oncologo per la programmazione della terapia. Considerata la giovane età (61 anni) è anche consigliabile lo studio dei familiari di primo grado.